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martedì 8 gennaio 2013

Se la vita dell'operator scolastico capir vorrai ...




... prestar attenzione a questo post dovrai!



Spesso chi non vive la scuola, e magari se la ricorda pallidamente nei recessi poco sicuri della propria memoria sbiadita di mezzo secolo prima, non comprende il disagio di chi vi lavora, le ansie esistenziali di chi passa la propria di vita tra i banchi stretti gli uni contro li altri a mo' di sardine, il bizzarro effetto di straneameno che lo stesso prova quando guarda i "suoi" ragazzi, gli adorabili figlioli altrui, l'insoddisfazione, o anche la sensazione di profonda inadeguatezza, che prova ogni giorno a lavorare in una scuola che a parole va avanti (classi 2.0; registro elettronico; etc.), ma che in concreto va solo indietro (scuola da libro cuore; mission; mancati restauri dei locali; etc.).




Quando si apre il libro dei sogni, o delle mere chiacchiere, come ora che la campagna elettorale prende forma ed accende i motori, ecco che tutti sognano una scuola migliore di quella attuale, dimenticando, però, che una scuola diversa è possibile solo nella misura in cui i suoi stessi operatori siano coinvolti nel progetto. Ma siccome a nessuno importa coinvolgerli, ecco che tutti si prodigano ad indorare la pillola di una piccola scuola per pochi, di una scuola "da poco", che a parole - almeno solo a quel livello - celebri il "merito", l'"innovazione", l'"eccellenza", e quant'altro. 

Peraltro omettendo un dettaglio poco trascurabile: se si crede davvero nella scuola, vi s'investe, immettendo risorse fresche, non sforbiciando qua e là le voci di bilancio, le spese correnti ... o cianciando di riforme "a costo zero!" ...


Se poi il soffitto ti casca addosso, comunque, problemi tuoi!


Se proprio vuoi, comunque, questo lavoro lo fai, e stai zitto!



Tanto le decisioni, la valutazione, la professionalità calano dall'alto, dall'empireo dorato di quanti si guardano bene dallo stare vicino alla scuola, proprio di coloro che malinconicamente lamentano la scomparsa della "loro" scuola, della maestra singola, del righello, delle punizioni corporali, del ...



Eh sì, si stava meglio quando si stava peggio!

O come preferisco dire io: si stava peggio quando si stava peggio!

Il che, però, si badi, non è affatto lenitivo della situazione attuale, nè rassicura! Anzi ...




E siccome solo l'ironia, assieme ai diritti, fagocitati, ingoiati, dimenticati, dalla presa della "crisi", è rimasta con noi, sulla carta, provo a consolarmi con la seguente battuta amara su un'esperienza personale (anche se temo che solo gli aventi a che fare con la scuola potranno capire davvero):



fregatura: corso di aggiornamento (leggi: sommerso; traduci: onere occulto); 
figuraccia: ore di suddetto corso on - line n. 6 (leggi: due incontri di due ore l'uno in aula; traduci: effettuate tramite internet e web - cam, sempre che funzionino ...);
imbroglio: scuola 2.0 (leggi: bla-bla; traduci: e-learning);
corollario: da oggi le circolari sono solo on - line, e non più cartacee (leggi: se le trovi ...; traduci: innovazione, usiamo internet anche senza avervi accesso);
etc. etc.


E gli esempi potrebbero essere davvero molteplici, ma preferisco fermarmi qua. Per pudore ...



(immagine tratta da: http://sphotos-a.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash3/c17.0.403.403/p403x403/546887_486151461405498_1860910483_n.jpg)

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